Davvero. Per esempio: da anni ormai sono diventato insensibile alle liti da traffico. Quando becco l'imbranato penso di essermelo meritato. Se faccio arrabbiare qualcuno invece, lascio che mi si accosti al semaforo e dalla sua gabbia di metallo e vetro inveisca furiosamente. Faccio finta di nulla e l'esagitato esagita di più. Il mio non accorgersi di lui lo fa imbestialire, la mia refrattarietà alle sue provocazioni lo fa esplodere. Minaccia e gesticola e non gli importa nulla della ragazza o dei bambini. Io gioco con lo stereo. Urla come un dannato, rosso in faccia, colpi rabbiosi sul clacson. Io guardo lo specchietto. Lui si allunga sul sedile e agita il bullock. Prima che il semaforo scatti, voltandomi mi accorgo di lui e sorrido amichevolmente. Lui, viso stravolto, gesti osceni e sentenze di morte. Se mi mi sento demoniaco aggiungo un angelico saluto con la mano e riparto.
Quando qualcuno ci attacca con provocazioni violente si aspetta una reazione della stessa intensità che giustifichi la propria aggressione e permetta di rispondere rabbiosamente a propria volta a quella che interpreta come un ingiustizia. Vero, pensateci.
Se però ciò non accade tutta l'energia prodotta non trova alcuno sfogo e viene riassorbita. Se l'aggressore non riesce a picchiare la moglie entro un paio d'ore, l'eccesso di forza creerà un'ulcera nello stomaco, l'accumulo di adrenalina nella circolazione stimolerà l'ipofisi negativamente e un accumulo di bile aggraverà il tutto. Danni permanenti lo seguiranno per tutta una tristissima vita. Sempre non imploda entro 3 giorni, è ovvio. Altrimenti non dormirà più credendo di avere incontrato uno psicopatico serial killer (e quanto ce piace sta cosa?).
Non fatelo a casa.
Nessun commento:
Posta un commento