martedì 12 febbraio 2008

Nessun guru è perfetto.

Un giovane - dalla profonda ma giustificata fiducia nel guru - gli si rivolse.
Chiedeva consiglio riguardo una situazione molto delicata: un dilemma di amicizia e amore.
Il guru riceve il postulante, ne ascolta la supplica e medita. Medita. Medita ancora. Continua a meditare. Medita e medita. Poi guarda l'adepto. E si rimette a meditare.
Dopo qualche ora di silenzio: "Con dolore devo dichiarare l'inadeguatezza a ponderare sulla vicenda, in quanto direttamente coinvolto".
Poi, seraficamente, sbraitò: "Ragà, e cominciate a risolverli da soli sti problemi. Non ci devo pensare sempre io. Venite a tirar fuori cose che uno già a fatica tiene sepolte. Ma io non lo so. E lasciatemi perdere una buona volta!".
Ed uscì sbattendo la tenda.

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