lunedì 21 gennaio 2008

Sogni bronzei

Non riesco ad essere più riverente. Affronto i superiori con spavalderia quasi maleducata, facendo attenzione solo a che non lo sia. E il vizio di provocare le reazioni di chi ascolta le mie fesserie non riesco a togliermelo.
Poche ore fa allo stadio, con un funzionario:
J: Ho deciso di farmi fare un monumento. In bronzo. Scala 2 a 1. Non una cosa enorme, ma bella a vedersi.
F. Ah, dove lo vuole mettere?
J. Se a Milano non so ancora. Se a Roma lo posiziono sul Campidoglio.
F. Al posto del Marcaurelio?
J. No. Davanti, dandogli le spalle.
F. Ah.
J. Pensavo di aspettare una partita di cartello, 70.000 spettatori, un'euro a testa di contributo e me lo pago.
F. Ma queste manie di grandezza da quando ce l'ha?
J. Da un pò. In realta da qualche mese mi sento anche la Cosa più bella del mondo.
F. Ah. Ma il suo capo ne è a conoscenza?
J. Non che mi interessi il suo giudizio in merito. Anzi, non mi interessa proprio di lui. Glielo dica quando lo vede, per cortesia.

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