Occhichiari,
che ogni mattina sali sul 61 qualche fermata dopo la mia,
che mi cerchi di qua e di là sventagliando i tuoi capelli biondi,
e poi mi trovi
e ti avvicini col tuo sorriso dolce
e con le tue mani delicate sfogli le poesie di Hikmet,
sempre le stesse,
e tenti con discrezione di scorgere il titolo che leggo io.
Tu non parli,
e nemmeno io,
non ne ho il coraggio.
Eppure una cosa vorrei dirtela:
"Tutto ciò mi lusinga, davvero. Capisco pure che è agosto, che a Milano siamo io e te e che la fame è brutta ma.... lasseme perde e cercate uno come te no!!!"
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