Tra le cose positive di questo mese a regime LemMengele, a parte riprendere la forma, c'è che ho reimparato a fare colazione a casa, a cucinare sempre anche per pasti normali e non solo quando ho ospiti, a rinunciare ai malefici incanti di quotidiane pizze d'asporto e cibi semipronti.
Ora mi sto imbarcando in ben altre imprese: devo preparare lo yogurt da me. Prescrizione di LemMengele. Seguo le istruzioni con raro puntiglio. Stavolta non improvviso, nè stravolgo le ricette, nè inserisco ingredienti atipici come mio solito. Ho mescolato lentamente il latte ai fermenti lattici vivi, l'ho versato nei vasetti e poi ho messo tutto, coprendolo delicatamente con l'apposito coperchio, nella yogurtiera comprata per l'occasione. Ho acceso impaziente ed ho aspettato. Fisso il cocktail. Non succede nulla. Qualcosa deve pur succedere, non ho speso 32 euro per nulla. Ma continua a non succedere nulla. La macchina non tremola, non agita, non gira, non mescola, non shakera. Il latte è immobile. La macchina non si riscalda e non si raffredda. E' rotta, non può essere altrimenti. Com'è che si fà lo yogurt? Non può essere che accada tutto così, da solo, senza che nessuno faccia nulla. Altrimenti non occorrerebbe la macchina. Deve esserci una magia mimetizzata da moderna tecnologia. Alzo il coperchio. Niente. Lo abbasso. "Perchè non parli?". Non si muove nulla. Nemmeno una leggera increspatura sulla superficie del latte. Dò un colpetto al coperchio. Mah. Alzo il coperchio e assaggio il latte. E' ancora latte. Vabbè. Lo guardo brutto. "Guarda che me ne vado". Nessuna reazione. Nè chimica nè d'altra natura. "Va bene, me ne vado, arrangiati".
Ora mi sto imbarcando in ben altre imprese: devo preparare lo yogurt da me. Prescrizione di LemMengele. Seguo le istruzioni con raro puntiglio. Stavolta non improvviso, nè stravolgo le ricette, nè inserisco ingredienti atipici come mio solito. Ho mescolato lentamente il latte ai fermenti lattici vivi, l'ho versato nei vasetti e poi ho messo tutto, coprendolo delicatamente con l'apposito coperchio, nella yogurtiera comprata per l'occasione. Ho acceso impaziente ed ho aspettato. Fisso il cocktail. Non succede nulla. Qualcosa deve pur succedere, non ho speso 32 euro per nulla. Ma continua a non succedere nulla. La macchina non tremola, non agita, non gira, non mescola, non shakera. Il latte è immobile. La macchina non si riscalda e non si raffredda. E' rotta, non può essere altrimenti. Com'è che si fà lo yogurt? Non può essere che accada tutto così, da solo, senza che nessuno faccia nulla. Altrimenti non occorrerebbe la macchina. Deve esserci una magia mimetizzata da moderna tecnologia. Alzo il coperchio. Niente. Lo abbasso. "Perchè non parli?". Non si muove nulla. Nemmeno una leggera increspatura sulla superficie del latte. Dò un colpetto al coperchio. Mah. Alzo il coperchio e assaggio il latte. E' ancora latte. Vabbè. Lo guardo brutto. "Guarda che me ne vado". Nessuna reazione. Nè chimica nè d'altra natura. "Va bene, me ne vado, arrangiati".
3 commenti:
Ciao caro, guarda che non serve mica la yogurtiera per fare lo yogurt, sono i fermenti lattici che lo fanno! Porta pazienza un po' di ore e vedrai che si fa ;)
Ma allora a che serve la yogurtiera elettrica? Bah...
A niente!!!! XD
..o meglio, a farti spendere un po' di soldi!
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